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Il Sistema Circolatorio degli Animali e delle Piante

    Sistema Circolatorio degli animali

    La circolazione, in tutti gli organismi, ha lo scopo di trasportare le sostanze nutritive e l’ossigeno alle cellule e prelevare i cataboliti.

    Negli organismi più semplici, il trasporto avviene per normale diffusione. Nei pluricellulari vi sono invece apparati circolatori specializzati.

    Nel lombrico (anellide), il sangue è spinto da una serie di cuori che pompano il liquidò in un vaso centrale; di qui raggiunge i vari organi attraverso i capillari e viene poi raccolto in un vaso dorsale.

    Negli insetti, il liquidò, l’emolinfa, riempie gli spazi interni con canali di flusso e organi pompati. Questi costituiscono sistemi aperti poiché il sangue scorre in parte nei vasi, in parte negli spazi aperti.

    I vertebrati possiedono sistemi circolatori chiusi (ossia racchiusi in vasi), e nei pesci il cuore ha un solo atrio e un solo ventricolo. La circolazione è semplice (il sangue passa una sola volta per il cuore) e completa (ossia scorre in vasi chiusi).

    Rettili e anfibi possiedono un cuore con due atri e un solo ventricolo; la loro circolazione è doppia incompleta.

    Uccelli e mammiferi (fra cui l’uomo) hanno un cuore con due atri e due ventricoli. La loro circolazione è doppia e completa.

     

    Sistema Circolatorio delle piante

    Anche nelle piante esiste un sistema circolatorio, nel quale scorre la linfa grezza che sale dalle radici alle foglie. Qui viene elaborata e, con fotosintesi clorofilliana, trasformata in glucosio e altri composti organici. Quindi, per mezzo dei vasi del libro, viene ridistribuita a tutte le parti della pianta.

    Il sistema vascolare delle piante è veramente efficace: basti pensare che la linfa riesce ad arrivare alle foglie sulla cima di alberi alti anche più di 100 m.

    Ma che cosa spinge la linfa così in alto? Si può pensare che collabori alla salita il fenomeno della capillarità, ma questo non è sufficiente a spiegare tale capacità.

    Anche il fenomeno della traspirazione, chi fa evaporare l’acqua dalle foglie, sicuramente contribuisce la salita della linfa. È da ricordare che più del 90% dell’acqua assorbita dalle radici evapora dalle foglie, creando nell’interno richiamo continuo, una colonna sottile di acqua che risucchia dal terreno altra acqua. Si forma, così, un meccanismo di tensione coesione che agisce come forza attraente all’interno dei vasi del legno.

    Questa colonna in continua salita, con la sua corrente ascendente, e tanto più veloce quanto maggiore è l’evaporazione e quanto più secca è la giornata.

    Con il carbonio radioattivo si è riusciti a marcare il glucosio e si è arrivati a misurare la velocità della linfa. Si è così accertato che essa scorre alla velocità di 60 km all’ora. Anche lo scorrimento della linfa nei vasi del legno non si spiega facilmente. Si ritiene che, fra i vari meccanismi, giochi un ruolo importante il fenomeno dell’osmosi che si determina in seguito alla diversa concentrazione delle soluzioni nelle cellule.